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BOLOGNA, 09 settembre 2021: Conserve Italia recupera 50.000 tonnellate all'anno. Dalle bucce di pomodoro alle bucce di mais, dai semi di pisello non conformi ai ceci di grandi dimensioni, ai noccioli di pesche e albicocche.. Niente di tutto questo viene buttato nei processi produttivi delle talpe di Conserve Italia, tanto che negli stabilimenti del gruppo cooperativo dei marchi Cirio e Valfrutta vengono recuperate ogni anno oltre 50.000 tonnellate di sottoprodotti. Mangime per bovini e produzione di energia mediante digestione anaerobica: queste le principali destinazioni dei residui della lavorazione di frutta, pomodoro, legumi e mais
Un impegno per la riduzione degli sprechi che Conserve Italia ha voluto dimostrare partecipando al Re-Food Market di Esselunga, il supermercato sostenibile gestito da Livia Pomodoro.
Pomodoro all'interno di RO-GUILTLESSPLASTIC (progetto Rossana Orlandi) e installato al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo Da Vinci" di Milano, inaugurato in occasione della Milano Design Week.
Come fertilizzante agricolo vengono utilizzati i residui della lavorazione di piselli, fagiolini, fave e altri ortaggi.
Diventano invece recuperabili i residui della lavorazione della frutta, ed in particolare noccioli di pesche, nettarine e albicocche.
per la combustione per produrre energia
termico
Una parte di questi residui di lavorazione viene recuperata
direttamente nel ciclo produttivo di Conserve Italia grazie all'impianto a biogas presente nello stabilimento di Pomposa (FE), che permette di riutilizzare i sottoprodotti delle lavorazioni agricole per produrre energia elettrica.
Per tutto questo ci sono anche più di 17.000 tonnellate
di fanghi biologici agroindustriali provenienti dagli impianti di depurazione, che costituiscono la maggior parte dei rifiuti prodotti da Conserve Italia (70%) e che l'azienda recupera ogni anno, li destina ad usi agronomici con grandi benefici per le colture agricole.
Previsioni al rialzo per lo stabilimento di Albinia.
La campagna del pomodoro raggiungerà probabilmente le 74.000 tonnellate di prodotto trasformato.
"Lo stabilimento di Albinia è un'eccellenza assoluta del settore e fa parte di una filiera, quella di Conserve Italia, che è molto ben organizzata" "Il pomodoro italiano sta attraversando un momento di grande criticità, per il clima torrido che ha interessa principalmente il Sud. I nostri soci agricoltori, presenti con circa 900 ettari, soprattutto in Maremma Toscana-Lazio ma anche in altre regioni della Toscana e dell'Umbria, sono attualmente impegnati nelle fasi di
Raccolta meccanizzata al 100% e stiamo rimuovendo il 10% di prodotto in più dai loro campi rispetto ai programmi iniziali. Lo stabilimento opera a pieno regime grazie alla dedizione e alla professionalità dei 350 lavoratori coinvolti, fissi e stagionali,
riuscendo così a lavorare tutti i pomodori forniti in una giornata.
hall 11.2 stand: f-018g/g-011g
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